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domenica 6 maggio 2012

Davide Donà (Sua Santità il Presidente Capo Emerito)




















Si dedica fin dall’età di 10 anni all’organizzazione di tornei di calcio e meeting di atletica palesemente truccati.
Nonostante i taroccamenti coglie sempre pessimi risultati in qualsiasi disciplina sportiva.
Ha una discreta tecnica calcistica e arriva ad auto-paragonarsi dapprima a Platinì e poi addirittura a Maradona.
Forte di questa (errata) convinzione fonda nel 1982 l’AC SanRocchese, e ne diventa il discusso leader per chiari demeriti sul campo.
Finita ingloriosamente l’epopea della SanRocchese, della quale ci rimarrà sempre impressa la mitica maglia marrone, si dedica, sempre con scarsi risultati, ai tornei aziendali, nei quali molte volte deve litigare per giocare.
La sua carriera calcistica raggiunge il culmine nel 1993 con la vittoria nel torneo dell’oratorio di Borgosesia.
Da ricordare che fu escluso dalla finale per motivi tecnici, e tale decisione fu quella che risultò vincente per la sua squadra.
Le amarezze calcistiche lo convinsero ad appendere le scarpe al chiodo e si dedicò per qualche anno al ciclismo, nel quale ebbe il buon senso di non cimentarsi in gare.
Sul finire degli anni 90 si ritirò da qualsiasi attività sportiva e attraversò una fase più “celebrale” della durata di 15 anni.
Il suo sapere aumentò, ma aumentarono anche i chili, cosicché un giorno d’estate del 2011, con la bilancia più vicina ai 90 che non agli 80, decise di ri-discendere in campo.
Bici prima, e podismo dopo, gli hanno fatto ritrovare una buona forma fisica, e ora partecipa alle scalcinate gare di provincia, a far fatica e a lottare nelle retrovie: ma si diverte ed è felice, a tal punto da aver addirittura scritto e pubblicato gratuitamente un libro di grande insuccesso: Correre for Dummies!

sabato 5 maggio 2012

Giovanni "Joe" Pagani (Vice Presidente Esecutivo)

Fu uno dei più grandi portieri che hanno calcato i campi di Grignasco negli anni 70-80.
Anche perché era l’unico che voleva giocare in porta.
Il fatto che giocava con guanti e berretto, come i veri portieri, distoglieva l’attenzione verso i suoi paurosi limiti tecnici: praticamente una statua.
Ogni tanto eseguiva anche delle “grandi” parate, ma capitava in prevalenza quando la sua squadra era già sotto di 5 goal, oppure quando si giocava contro rappresentative della scuola materna.
Comunque tali “paratòne” lo facevano vivere di rendita, e quando avevi Joe in porta ti sentivi (in)sicuro.
A volte si esibiva anche in ruoli di difensore, dove, a parere di chi scrive, se la cavava meglio che in porta…ma lui voleva fare il numero 1!
Nel periodo della gioventù attraversò una fase di stanca: non gioca a calcio, non corre, non pedala.
Un’improvvisa mutazione iperattiva lo trasforma poi a sorpresa in ciclista di buon livello: conquista in solitaria (non perché arriva primo, ma perché ci va da solo), le più leggendarie vette alpine, dolomitiche, ossolane, valsesiane e biellesi.
Fa il giro del lago Maggiore alla media dei 33 all’ora!
Si dedica nel periodo invernale alla pratica del podismo, dove ottiene un lusinghiero 90esimo posto al trofeo Ipercoop.
Nel circuito della Gamba d’Oro si comincia a parlare di lui, e si dice che i Top Runners dormano sonni agitati al pensiero del suo imminente rientro alle corse.

venerdì 4 maggio 2012

Davide Vinzio (Vice Presidente Onorario)




















Eccoci a raccontare dell’amico Davide Vinzio.
Davide, come tutti i ragazzi della nostra generazione, passa i suoi pomeriggi a zonzo per il nostro paesello e si dedica saltuariamente alla pratica del calcio, anche se non ne è particolarmente appassionato.
Il ragazzo si dimostra più interessato al culto della propria persona che non allo sport.
Per questo motivo si sottopone a giornaliere sedute di lampada abbronzante che durano alcune ore, dalle quali esce praticamente grigliato con una tinta che varia dalla terra bruciata alla testa di moro.
Altre svariate ore al giorno le dedica alla pettinatura e messa in piega del ciuffo, rigorosamente eseguita a phon e spazzola, mentre la riga da parte viene realizzata tramite bolla e squadra.
Sottopone regolarmente il ciuffo stesso a trattamenti schiarenti con acqua ossigenata, donandogli il tipico colore innaturale (e un tantino burino) giallo canarino.
Il nostro Davide non trascura certo l’abbigliamento: spende gli interi mega stipendi guadagnati alla rubinetteria Bussetti & Figlio per acquistare tutti i capi all’ultima moda, compresi particolari pantaloni con orlo “acqua in casa”, preferibilmente di color bianco gelataio.
Possiede vestiti firmati di tutti gli stilisti italiani, e diventa un punto di riferimento per gli amici per consulenze sugli acquisti.
Possiede anche una mitica moto Benelli, ma smette di usarla quando diventa obbligatorio il casco, in quanto mettendolo si spettinerebbe.
Come non ricordare poi la sua fantastica Renault 18 nera, veramente una macchina super-tamarra, che si abbinava molto bene alla tinta bionda dei capelli!
Ma torniamo a parlare di sport.
A partire dagli anni 90 fino ai giorni nostri Vinzio si dedica al ciclismo su strada e fuori strada, nel quale dimostra ottime dote di scalatore, favorito da un fisico perfettamente asciutto.
Vinzio è anche un fantastico discesista: ci è capitato di vederlo da dietro prendere le curve in discesa ed è davvero spettacolare nel disegnare le traiettorie!
Negli ultimi tempi, incoraggiato e stimolato dagli amici, Davide ha cominciato con la corsa a piedi.
Le sue prime prove sono state molto buone e sempre in crescendo: amici e avversari dovranno cominciare a preoccuparsi!

giovedì 3 maggio 2012

Elvio Vinzio (The Top Runner?)

 
Come tutti i ragazzi della sua epoca, anche Elvio Vinzio si dedicò al calcio.
Purtroppo il crudele sistema di “fare le squadre” lo faceva scegliere sempre fra gli ultimi, e il ragazzo cominciò a intristirsi, perché già capiva che non sarebbe mai diventato il Gigi Riva del Torchio.
A un certo punto pensò di giocare come portiere, ma anche qui trovò la strada sbarrata dal grande (?) Joe Pagani.
Fu così che cominciò a pedalare, e vi trovò qualche motivazione in più.
Ma i deludenti risultati ottenuti nella poche gare alle quali partecipò lo fecero rinunciare anche a questo sport.
Ma l’uomo era tutto d’un pezzo e invece di dedicarsi alla forse più adatta disciplina delle bocce o della scala 40, decise di mettersi a fare il podista.
Seguirono anni e anni di sacrifici e allenamenti nel cuore della notte, con 40 sotto zero, inseguito dai cinghiali e a volte anche dalla moglie.
Ma i risultati arrivarono e Vinzio oggi è un nome rispettato e (forse) temuto nell’ambiente delle gare podistiche.
Tanti bei piazzamenti, qualche premio, insomma il nostro buon Elvio qualche soddisfazione se l’è tolta.
È ancora all’inseguimento del suo Santo Graal, quella vittoria che lo consacrerebbe come il più grande podista del Torchio di tutti i tempi.
Ma per noi è già un mito così!
Forza Elvio!

mercoledì 2 maggio 2012

Roberto Pagani (Socio Illustre e Fondatore)

 
Ancora oggi rimane un mistero come Roberto Pagani passasse i suoi pomeriggi da adolescente.
Corre voce che anche la trasmissione di RAI 2 Voyager voglia indagare sul caso.
Egli non partecipava infatti alle partite di pallone, e raramente si vedeva in giro.
Pare comunque che dedicasse il tempo libero alla meditazione.
Il ragazzo era molto taciturno, ma solo ora si può capire che tutto questo pensare era in preparazione alle sue imprese future.
Con il passare degli anni infatti Roberto cominciò a praticare molti sport.
Lo ricordiamo con la sua mountain bike andare e tornare 4 volte al giorno dal salumificio Franchi: unica persona di sempre ad aver avuto le palle di farlo!
Sempre in mountain bike ricordiamo le epiche imprese cremosina all'andata e colma al ritorno, e poi, ancora, da Arona a Cannobio, andata e ritorno, ( massacrante )...e come abbia fatto a tornare ancora adesso non si sa!
E' stato un ottimo escursionista montanaro, conquistando parecchie vette e per ben 5 volte la capanna Regina Margherita sul Monte Rosa (4559 metri di altitudine).
E poi speleologo, esplorando un sacco di grotte tra la Liguria, Varese, Bergamo, Cuneo e l'amato Monte Fenera; è tuttora aiuto istruttore.
È sempre stato un convinto motociclista, e chi si può scordare il suo mitico Renegade con il quale si insabbiò alla prima uscita?
Imparò anche a sciare, certo non è diventato Alberto Tomba, ma fa la sua figura.
Negli ultimi tempi anche lui si è messo a correre e a partecipare alle camminate domenicali.
Per il momento ancora soffre un pò la partenza, dove parte sparato con i primi per qualche centinaia di metri, per poi cedere all’improvviso facendo tutto il resto della corsa in modalità “via crucis”.
Ma l’uomo è di quelli forti, con carattere d’acciaio inox, diamogli tempo e vedrete che con i primi ci partirà e ci resterà fino alla fine, a costo di arrivare avvolto nella sindone.

martedì 1 maggio 2012

Guy Nguyen Vittorio (Socio Illustre e Fondatore)

Guy Nguyen, detto Vittorio, è un uomo di provenienza sud-est asiatica, Vietnam per la precisione.
Entra a far parte del nostro gruppo di amici alla fine degli anni 90, per cui non abbiamo notizie del suo passato sportivo.
Da subito si dimostra un grande appassionato di cucina, organizza cene, pranzi, merende, spuntini e colazioni.
Insomma, un vero buongustaio.
Ed è proprio in occasione di una cena che Vittorio decide di provarci con la corsa.
Anche perché, pure per lui, la bilancia comincia a essere cattiva e la panza aumenta.
È un uomo molto coraggioso, un vero samurai (o forse kamikaze): affronta decine e decine di KM senza allenamento, rischia le ginocchia, arriva stravolto e affamato, ma ce la fa!
Per adesso si dimostra molto forte ai ristori, dove riesce a consumare addirittura un pranzo e una cena completi, lasciando le briciole ai colleghi di corsa.
Ma lo stile di corsa c’è, un pò di allenamento, qualche chilo in meno, ed entro l’anno potrebbe tentare la Grignasco-Saigon, 13.000 KM in un’unica tappa senza dormire, con ritorno a nuoto, naturalmente a stile farfalla.

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